Tab Article
L'Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, intende essere uno spazio aperto per una riflessione sulla politica - sul suo statuto, sulle sue crisi, sulle sue potenzialità - da un punto di vista filosofico. Non si tratta dunque di una ricerca storico-filologica sui concetti politici, né di un'analisi empirica di carattere sociologico o politologico sulla cronaca politica. Ciò che l'Almanacco intende attivare è un'interrogazione rigorosamente filosofica sull'attualità. La domanda di fondo da cui nascono questi saggi riguarda la relazione tra la crisi globale della politica e i punti ciechi del pensiero contemporaneo. Quali paradigmi teorici hanno contribuito a provocare, o hanno reso possibile, tale cedimento? Ma scopo dell'Almanacco è soprattutto quello di elaborare nuove categorie capaci di riaprire un varco in un orizzonte apparentemente chiuso. Che contributo può dare, la filosofia, per avviare una nuova stagione politica? Il terzo volume si colloca nel solco tracciato dai primi due. In esso si riflette sulle molteplici forme assunte dal conflitto politico: istituzione, sovranità, egemonia, democrazia. I contenuti sono organizzati in tre sezioni. La prima si apre con un dialogo tra Roberto Esposito e Carlo Galli, seguito da saggi di Étienne Balibar, John P. McCormick, Oliver Marchart, Sandro Mezzadra, Geminello Preterossi e Jacques Rancière. La seconda si compone invece degli interventi di studiosi più giovani che durante l'anno partecipano a un progetto di ricerca collettivo. La terza è interamente dedicata a un importante scritto di Neal Wood su Machiavelli, accompagnato da un saggio di Gabriele Pedullà.